mercoledì 9 aprile 2008

Due cuori e una capanna da un milione di dollari

Negli anni ottanta tutto era possibile. L’edonismo regnava sovrano e parole come “improbabile” erano bandite da qualsiasi telefilm. Questo, nonostante tutto, era un bene. Almeno non eravamo costretti a sopportarci la fiction all’italiana.

Quella dolce-amara, “come la vita” Perchè: “Nella vita reale non sempre c’è il lieto fine”. Appunto. C’è già la vita reale con la quale Dobbiamo scontrarci, perchè mi devi “far riflettere” anche davanti alla televisione? Io sono uno strenuo sostenitore del leito fine e DETESTO qualsiasi genere di fiction dove lo sceneggiatore mi fa affezionare ad un personaggio e poi lo fa morire a cinque minuti dalla fine.

Io, davvero, questo sadismo da teleschermo non lo accetto. Quando ero piccolo si che le cose funzionavano. Non importava a nessuno che un investigatore privato facesse i pedinamenti su di una Ferrari, o che la maggior parte degli eroi da telefilm fossero reduci della guerra in Vietnam. O ancora, che un milionario e una rossa cotonata fossero sempre costantemente innamorati e si cacciassero, ogni sacrosanta puntata nei guai.

Visto che in questo periodo si parla di matrimoni, non potevo non parlare di un piacione e di una donnaccia ai quali sono stato legato in tenera età. I coniugi Hart. Una sorta di papà e mamma alla nitroglicerina. Sono sicuramente stati i progenitori di tutti i Mr. E Mrs Smith a venire. La serie in origine si chiamava “Hart to Hart” e giocava sull’assonanza del loro cognome Hart con parola heart, che in inglese significa cuore. Non a caso in Italia, il titolo del telefilm è stato tradotto con “Cuore e batticuore”.

Mai titolo fu tradotto meglio a mio parere. Un marito e una moglie che più innamorati non si può. Certe scenette di ostentato romanticismo da parte di lei (Stefanie Powers) erano davvero rimarchevoli e in generale avevano a che fare con regali costosi da parte del marito (Robert Wagner). A parte lo zucchero e la melassa che, colava da ogni parte, Il telefilm era un classico mistery-action dei gloriosi 8Os e quindi mi piaceva un sacco.

C’erano esplosioni, inseguimenti, cadaveri, e non si faceva mai male nessuno. Soprattutto i protagonisti. Perfetto. Dall’unione della coppia erano nati anche un maggiordomo: Max (Lionel Stander) ed un cagnetto peloso, molto snob. Altro che figli. Sarei stato proprio curioso di vederli a cambiare pannolini tra un omicidio e un’altro.



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