Con un colpo d' anca a destra e uno a sinistra mi faccio spazio tra i miei pensieri.
La mia postazione è abbastanza sacrificata, ma, come si suol dire, piuttosto che niente è meglio piuttosto.
E poi ci sono momenti in cui, rannichiato dove sono, sono molto più comodo che laggiù, in strada.
E quindi parto.
La mia vita è un pò questa, un miscuglio di colori e improvvisazioni su un tema che corre da destra a sinistra, ma che si perde nell' aria.
Nel fade in della serata sono l' accompagnatore al tavolo, il maggiordomo gentile che fa accomodare l' ospite convincendolo di essere nel posto giusto al momento giusto.
Poi comincio a diventare uno dei miei tanti io.
La scalata verso la cima non è mai semplice, ma se con te hai lo skipass universale, accedere agli skilift della musica aiuta un pò.
Ecco, adesso sono là, una mano attaccata alla bandiera e l'altra appoggiata al fianco, nell' atto di rimirare il paesaggio.
Ora sono il giardiniere col suo prato, il faro che indica la strada, il reverendo con il suo gregge.
Guardami, ti salvo.
Ascoltami, ti lusingo.
Provami, e tutto ciò che sta fuori rimarrà solo un ronzìo di sottofondo, coperto dai colori della festa in un angolo di mondo che ancora non sono riuscito a decifrare.
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venerdì 9 febbraio 2007
L' angolo di mondo
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1 commento:
Reverendissimo, ti sei fatto attendere, ma ne valeva la pena!
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