sabato 26 maggio 2007

I colori del piano bar


Una volta eravamo solo in bianco e nero.
Nero il grembiule e bianco il colletto,
nera la lavagna e bianco il gesso,
nero l’inchiostro e bianco il foglio.
Oggi siamo fatti di colori.
Colorate le penne dalle mille profumazioni,
abiti dalle fantasie più stravaganti,
policromia nello stile di vita e nel pensiero.

Nel piano bar, presente e passato si uniscono,
le diverse generazioni si incontrano,
l’assenza e l’esaltazione di cromia si confondono.
E’ come gustarsi un film che proietta
Burt Lancaster che esce dal tubo catodico per
invitare ad un ballo una bellissima Michelle Hunziker,
Katharine Hepburn che improvvisa balletti con
un giovane Brad Pitt ancora bagnato dai cristalli liquidi.

L’ambiente è accogliente, ci si sente gli invitati ad una festa
organizzata sulla terrazza di una splendida villa che si trova
lontano da tutto e da tutti,
Fuori da ogni tempo.

Si aprono le danze,
le luci sono soffuse per non permettere di capire
a quale generazione si appartiene.
SIAMO TUTTI DELLO STESSO COLORE.
I cocktail vengono serviti in bicchieri speciali solo per gli habituès,
il proprietario di casa intrattiene gli ospiti raccontando le avventure del passato,
tra la folla si distinguono anche un pittore, un poeta, un mimo…

La mia attenzione, però, si posa su una coppia che si sussurra qualcosa all’orecchio,
chissà quali parole hanno dipinto il sorriso sui loro volti?
Ho letto il labiale, consapevole di commettere qualcosa di scorretto perchè
ho rubato un loro attimo di felicità, mi sono appropriata di un loro istante,
ho ascoltato parole che non erano rivolte a me:
“….non sappiamo tutto quello che ci aspetta al di là di ogni azione…”

Nulla di eccezionale, mi sono detta, banale verità alla portata di una giovane donna,
verità triviale che prende posto nell’infinita lista di quelle cose che tolgono il sonno,
verità di tutti e uguale per tutti.
L’unica cosa che le ho visto fare è stato passare la mano tra i capelli di lui,
chissà quali conseguenze può mai portare una simile azione?
Ma dopotutto non sono fatti che mi riguardano…
E poi si sa che ad ogni festa i veri invitati si chiamano Alcol e Inibizione,
e sono loro a condurre le danze,
fanno credere che quello che accade sarà la verità di sempre,
fanno dimenticare regole e pregiudizi,
permettono alle labbra di pronunciare non solo le parole che ci convengono
ma anche quelle che tutt’a un tratto, senza essere state chiamate,
si presentano sulla rima boccale.
E’ anche vero che l’alcol non ha mai indotto nessuno a fare qualcosa che davvero non volesse fare,
semplicemente permette alle persone di fare ciò che hanno sempre desiderato e sempre represso. Libertà, poi, di ciascuno, di nascondersi dietro qualunque scusa…
Quella strana coppia, bianca, nera, coloratissima,
si stava gustando tutti e sei i cinque sensi….ed erano invidiabili!!

Ogni secondo che passa è come una porta che si apre
per far entrare ciò che ancora non è successo,
quello a cui noi diamo il nome di futuro.

Il futuro non è più quello di una volta……ma chissà di che colore sarà?


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